lunedì 9 febbraio 2009

La Pietà

osservi in silenzio il suo corpo violato: un abbraccio, ricordo lontano di teneri tocchi di mamma inviolata, 
lo lega a te in un'ultima stretta di carne con carne.
osservi in silenzio, il sudore ricopre la pelle e lieve confonde le gocce di occhi bagnati da rabbia e tristezza.
quel corpo, un tempo cresciuto nel grembo sfiorato da aria divina, sul grembo ora sfoga: fatica, dolore, 
e accoglie peccati lontani di anni. 
abbracci quel figlio, Madre. tuo figlio.
vivi ancora negli occhi momenti di umana ferocia.
Sfiori, oh carezza, i capelli scomposti intrisi di lunga agonia. 
la pietra fredda e ferma, accompagna il tuo velo lento, rivolto al corpo privo di vita. 
e mostra per sempre quei gesti d'amore di donna, di madre, di serva
che perde un giovane figlio. 

Vi guardo: il blocco di pietra. Raccoglie in sé un attimo, svelato e discreto. 
Ricordo di un gesto, di un uomo. Di un dio ricolmo d'amore assoluto




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