giovedì 28 gennaio 2016

Primavera

Tenera la giovinezza scivola,
colorata di nocciola.
Uno stelo di trifoglio
desidera un po' di frescura,
un po' di te.
Nel profumo di primavera,
il tuo sorriso e...e penso a
quando ti vidi ragazza,
vestita d'imbarazzo e curiosità.
Cambiavi la voce, i passi
morbidi sulle scale di pino,
la pelle.
Più chiara, qui.
Pigmentata solo dei profumi dell'orto,
freschi e succosi, stuzzicati qui e là
da sale e salvia.
Quel petto un po' immaturo,
un po' timido,
come sei tu
nascosta nell'intimità sola
del tuo crescere,
mostra ora la semplicità del tuo cuore,
semplice in questa cornice
pizzicata di giallo
e campagna.
Alcune comparse sul palco di inizio stagione.
Insieme.
Bella nel tuo sorriso a metà tra l'ironia
del pomeriggio e la gioia di un esame
gettato di fretta in due numeri
stretti, tra cravatte e camici.
Bella. Mescolata ai profumi di terra
e di erba, sfiorata dal ronzio, nettare
e vita comume.
Vita tra i capelli neri sciolti
spuntati da qualche raggio di sole.
Bella. La vita e i sogni intrecciati
ai tuoi piedi nudi nelle pozzanghere
di sentieri e salite.
Ora. Legati allo scatto.
Accanto a me, ora, il tuo bacio
bacia il mio e mi accorgo che
la primavera è già Donna.





lunedì 25 gennaio 2016

Il volto del cielo

Tenera, pura la tua giovinezza
di ragazza pura.
le stelle in corona
illuminano la dolcezza del
tuo viso.
delicata, appari
all'incredulità
di una fede terrena,
distante alla vista
tonda e morbida,
i profondi occhi
persi nella delicatezza
del cielo.
azzurri, come azzurro
è quel velo tenue
e docile che ricopre,
il tuo corpo. E lo
stringe. Lo stringe
la carezza di una mano
che ricerca il profumo
del tuo respirare.
Calmo, regala la certezza
della vita alla mia vita.
Il suono muto, questo tuo
sorriso, avvolto nel
dipinto di due labbra,
sottili. Serene.
Serene come quell'ultimo
sorriso che accompagna,
il nostro incontro.
Perso nell'infinità
del tempo. Circondato
dal canto di mille
preghiere.
Affido alla tenerezza,

la mia anima, figlia
del tuo amore di figlia.
L'eternità della gioia.

giovedì 21 gennaio 2016

Volo

I tuoi piccoli occhi nocciola,
una manciata di parole...
Di quelle che trovano un senso,
pur non avendolo.
Che colorano d'allegria le pareti
di una stanza.
Che lasciano traccia e ricordi nel cuore
di chi accompagna il tuo sonno
intrecciando cinque piccole dita.
Il silenzio tranquillo del tuo
respiro. Vivo, nitido in questa
notte bagnata dalla pioggia.
Ti accarezzo la punta del naso
mentre chiedi se un angelo
ancor più minuto di te, è capace di volare.
Come te, ora può volare solo
seguendo il tocco e l'intenzione
delle mie dita.
Adoro, solo, l'idea che tu potrai
spiccare il tuo volo
più lungo, quello lontano da me,
il volo che dona maturità alla
giovinezza. che tramuta un
bambino in un uomo.
Mai avrei
scelto un nome tanto dolce da
far scivolare tra due labbra.
Le tue, ogni volta che chiederanno:
e tu, come ti chiami?
Angelo:
Amo vederti crescere,
i tuoi passi allungarsi.
Una corsa, rapida, sicura.
Immagina un traguardo,
due metri scarsi: sei "mio".
Le mia braccia sotto le tue.
Quel salto verso il cielo.
Quel cielo dove sceglierai
di volare.
Libero.
In compagnia o in solitudine.







Caffé

Ho paura di
abbandonare
la sensibilità
del mio cuore
sulla soglia del tuo.
Paura di raccogliere
quei frammenti
di coraggio che
coccolano la brevità
di un "ti amo".

Ti amo mentre vedo
la tue mani umide,
lucidare un paio di
scarpe. Di quelle che
nascondono la punta
così morbida, i tuoi piedi.
Mentre vorrei sfiorarli.
Per regalarti un sorriso.
Ti amo mentre vedo
la tenerezza della tue
mani, incrociare
l'odore della terra.
La gelosia dei petali
che cadono come neve
di primavera,
e sembrano addomesticare
quel ciliegio.
solo e selvatico.
Che tanto ti piace.
Seminato di giovinezza
dalla istintiva curiosità degli
uccelli.
Ti amo.
Quando la fatica
di un risveglio
rende vulnerabile
una tazza di caffé.
Il suo profumo.
L'odore della tua pelle.
Qualche fragola
addolcisce la mia
sete. Di novità.

In questo mattino,
ho paura di dirti
"Ti amo".