lunedì 29 agosto 2016

Madre

Madre.
Tra mille madri. Unica.
Il desiderio di un abbraccio
rapisce l'istante, lo sguardo.
Accarezza la profondità di due
occhi nati come dono di
questa giovane vita, che da te
vive.
Ricordi di un attimo sudato di
dolore, cancellato da un sorriso.
Respiro dopo respiro.
Grido dopo grido.
Piange la vita.
Sfiora la pelle morbida del suo
viso.
Intreccia la complicità di due
guance. Ora come allora,
posate l'una sull'altra.
Racchiuse da uno sguardo
chiuso in una oscurità timida.
Vive.
In questo presente avido
di giovinezza.
Donata ai due occhi neri,
come i tuoi neri.
Tenera in questo abbraccio
pitturato di giallo.
Scivola tra i capelli e le dita
delle mani.
Unita alla vicinanza, unica,
di chi per sempre è
madre.

martedì 12 luglio 2016

Brilla

Brilla questa serata d'estate
in mezzo all'odore di un prato
tra qualche nuvola gettata
nel rosso vivo del sole
assetato di luce.
Brilla un'anima curiosa,
i piedi nudi poggiano
la sua leggerezza discreta
su qualche piastrella di ceramica
tiepida nella sua nudità.
La sera d'estate sembra
ancora profumare di giorno.
Gelosa di luce, lenta d'afa.
Resiste a quel piccolo spicchio
di luna che, timida, riflette
quella parte di luce rapita
al giorno, ridonata alla notte.
In quel silenzio forte del volo
guizzante di qualche pipistrello
in cerca di luce. Finta.
Eppure ricca, di vita vera.
Di ronzii e piccoli ali.
Le strade, vuote danno
compagnia a camminate
rugose. Lente.
Accarezzano asfalto e
sassi tra i vicoli di una
piccola corte di case.
Tegole, terra cotta da
fuoco e sole. Nel mattino e
tramonto.
Il gocciolio dei vasi rinfresca
ampi portici ombrosi.
Brilla questa vita. Ascolta
quel sottofondo di paese.
Brilla nel caldo e nella notte
ricoperta di stelle e voli d'aerei.
Brilla nell'anima che, sola,
conosce desideri e amore.
Sola, raccoglie la ricchezza
di allegria e rimpianti.
Piange, ride, nell'inseguirsi.
Nella ricerca di quella luce,
unica, e vivida di vita che brilla
la sua bellezza, eterna,
in questa calma notte d'estate.





domenica 19 giugno 2016

Luna

Che in questa
serata mi guardi
attraverso il velo
di una lunga nuvola
grigia.
Stancamente, specchi
il riflesso opaco
della luce del sole.
Che ti liberi,
e corri luminosa
nello spazio
del cielo nero
di notte. Di
spazio mai
sazio di spazio.
Che illumini
d'argento gli
steli di un prato,
solo, nei canti
dei grilli.
Che sembri, appesa
nel mistero di una
volontà senza volto.
La stessa che muove
d'amore due
palpebre socchiuse
in attesa di un
bacio.
In questa serata.
Pulita da tuoni
e scrosci di pioggia.
Arricchita da canti
e suoni di un paese
in festa.
Riposi la mia
stanchezza.
E, sereno, chiudo
i miei occhi alla
rinnovata luce dei
tuoi.
La notte è profonda.
Si avvicina il
tramonto e l'alba
del giorno.

lunedì 13 giugno 2016

Pomeriggio

La solitudine di una nuvola
alleggerita da uno scroscio di pioggia.
La primavera profumata di un prato,
quell'oleandro dai fiori rosa.
Ripiega i suoi rami sfiorando
una terra saziata nella sete.
Spogliata del calore di Giugno.
Pomeriggio di tarda primavera.
L'idea di un raggio di sole
accarezza gli angoli di una
pelle ancor pallida.
I vasi colorati da quelche petalo
stancati da quegli stessi colori
che sbocciano il profumo di
nuovo.
Due bambini giocano in cortile.
Vivono le loro voci allegre,
tra le mure gialle e l'odore
di animali e asfalto bagnato.
Immagino le tue dita lunghe,
le unghie colorate di verde
acqua che incrociano
due sopracciglia
disegnate tra natura e matita.
Mi manca il tuo viso irregolare,
quelle note color nocciola
che attraversano i tuoi occhi.
Che ballano tra sorrisi e lacrime.
Che inseguono la polarità
di un umore ballerino.
Quel silenzio introverso
che non mi parla.
Mi manchi.
Ti desidero. e penso. penso che
ti bacerei. bacerei le tue mani.
accarezzerei le tue ciglia.
le disegnerei a matita.
come ora il tuo corpo.
nell'immaginazione di un
pomeriggio.
Solitario nella mia
vaga realtà.


martedì 31 maggio 2016

Paura

Le palpebre
battono
l'insicurezza
di un attimo e
la tengono per sé.
Riposa, vigile, in un
filo di oscurità.
L'idea di una lacrima
appassice uno spillo
di coraggio.   
Quel tentativo
di trattenerla
mentre inizia
a scorrere.
E più 
è sincera, più
le sue bugie
appaiono vere.
Le linee bagnate
sull'ansia del
viso.
Vere o presunte.
Tremano le labbra.

immagino le loro linee
a matita,
il respiro irregolare
del cuore.
Le parole, di quelle
abituate
alla danza raccolta
da una voce ferma,
attraversano
quel brivido di
indecisione.
E più ricercano
il calore del corpo
più lo guardano
nella lontananza
della momoria.
Incosciente
di giovinezza.
In questo presente
sordo al richiamo
accudito
dalla meternità
di un abbraccio e
raccolto tra
sillabe e sorrisi,
ho paura.

domenica 6 marzo 2016

Note

Sciolgono
i tuoi occhi
la tenebrosità
dei miei.
Mordi le
mie labbra.
Accarezzi
la mia lingua.
Mano nella 

mano.
Intrecci le
profondità
del tuo corpo
al mio ventre.
Il brivido
della tua
schiena
accarezza
le mie mani

sole.
Lo sguardo
della luna,
brilla
la luce del
sole e
rinfresca un
gemito di
passione.
Fili d'erba
giovane,
come i tuoi
capelli
tenera
come la tua
pelle,
imbrunita
dalla notte.
Tiepida di
primavera.
Rinfrescata
dalla leggiadria
del vento.
Nella finzione
dell'oscurità
sfioro la
sinuosità
delle tue
dita.
Scivolo i miei
piedi sui tuoi.
Rinasce l'amore
di nuovo amore
tra grappoli
d'uva.
Maturi e
succosi.
Tra i silenzi
dei campi,
sussuro al
tuo orecchio
le note
del tuo nome.

domenica 21 febbraio 2016

Ora, sempre...

vita che
scorri tra
ruscelli
e valli.
Che ti
tuffi
nella schiuma
di un onda.

vita che
risuoni
dentro
un grido
stupito
dalla novità
della vita.

vita che
piangi
tra gli
attori di
un teatro.
E dietro
le sbarre
di un circo.

vita che
rincorri
la morte
di chi
ti stringeva
in vita.

vita che
muovi
emozioni
e sentimenti.
che balli
nel vento.
che scivoli
nell'allegria
di un campo
di girasoli.

vita che
in ogni
uomo salti
di umore in
umore.
che sembri
fuggire
ogni volta
che l'emozione
ferma
la corsa
di un nuovo
amore.

vita che
animi
l'anima
sola e
persa di
fronte alla
paura del
domani.

vita che
vivi
tra carezze
e baci. e
poi sembri
svanire
in un addio.

vita,
che tingi
di nuova
vita
il rialzarsi
dopo una caduta.
che ogni mattina
rinasci
in riva
all'orizzonte.



ora,
sempre
vivi
la
vita.

giovedì 18 febbraio 2016

Labbra

Dolce l'abbraccio di due
labbra, fuse nell'umidità
della passione.
Frutto dell'inseguire
lo spazio di un momento
incollato alla memoria
di un battito di cuore.
L'ombra delle palbebre
illumina la vicinanza
della pelle. Avvolta
dalla nudità del corpo.
Stretta nell'incontro
delle mani, ferme.
La vivacità di un attimo
d'amore brilla
nell'oscurità di
quattro occhi coperti
alla luce del giorno.
In questo giorno,
la cornice del tuo
corpo, tende l'animosità
del mio. Placa la
frenesia del mio calore.
Tocco dopo tocco,
copre le mie paure.
Soli. Asciugati da
gocce di sudore.
Rinasco ancora,
nell'umidità
della passione.
Nell'ignoto di un nuovo
abbraccio, bacio ancora
le tue labbra.
E regalo la mia pelle,
alla morbidezza della tua.


mercoledì 10 febbraio 2016

Il coraggio...

Il coraggio
è vivere una vita
insieme ricordando
che i difetti sono
solo un apostrofo
sopra l'armonia
di due sorrisi,
quattro occhi
e un bicchiere
di vino rosso.

Il coraggio è
dentro il lavoro,
non di quello
consumato dietro
ad una scrivania,
ma aggrappato
alla forza e
alla volontà
del corpo.
Bagnato di sudore.
Raccolto nella
fatica della mani.

Il coraggio
è nella saggezza
che non è solo
quella
racchiusa nella
firma di un
nome, ma che
risuona nella
brevità di una
frase, detta
quasi sotto voce.
E che rivive limpida
nel ricordo
di chi l'ascolta.

Il coraggio
è nel ricostruire
anno dopo anno
la fantasia di
un orto, i suoi
colori,
l'ironia
di un guanto
che allontana
sgarbatamente
qualche attento
ladro di semi.

Il coraggio
è nel risalire
la scala
della vita
ogni volta che
qualche gradino
si rompe.
Nell'avere
la pazienza di
ricostruirlo
poco a poco.
Nell'accettare
che non sempre
è possibile
ricomporlo
com'era prima.   

Non badando
a quale gradino
si è rotto.
E dimenticando
che di tanto
in tanto è
accaduto.

Il coraggio,
è molto di più
che otto lettere
inchiodate sopra
un foglio di carta.
Ma vive dentro
chi, sempre, ha
il vigore di
raccogliere, giorno
dopo giorno, il
proprio martello
e stringerlo,
forte,
nel pugno di
una mano.

domenica 7 febbraio 2016

Lontananza

Giace il mio pianto,
ai bordi di un cuscino
spento, chiuso nell'oscurità
della notte.
Il mio petto implora
la tua presenza,
la tua delicata curiosità
nel capire, nel capirmi.
Nel coprire la paura
di una distanza
persa tra le ore
infinite, assopite
dal buio del cielo.
I mie occhi stanchi,
rincorrono le tue
labbra. Immagino
la punta della tue dita.
Il loro tocco asciuga
il mio pianto, solo in
mezzo a molti pianti
soli. Lasciati dal profumo
di te.
Nascosti dal segreto
di un prato, taciuti
in mezzo a una canzone.
Raccolti dalle foto
di un album.
Bianche e nere, come
due anime in una sola.
Colori persi tra
desiderio e fuga.
Le lenzuola bianche
ricoprono la sensualità
di un ricordo.
Il profumo di caffè,
sveglia in un istante
la mia notte.
Diffonde nell'aria
leggera
la speranza di
ritrovare le tue
scarpe ai piedi
di un letto...
qualunque.
..

lunedì 1 febbraio 2016

Concerto

La nota di una canzone
e la femminilità
di una danza senza gonna.
Ballata tra gocce di sudore,
sporcate da quattro righe
di fard.
Il teatro di un palco,
appaga la grandiosità
di una voce.
Di quella che riesce
a risuonarne in migliaia di mani

A trasformare una platea,
in una persona.
Che sale e scende sulla
scala di una musica,
in equilibrio tra prosa e
poesia.
Che trasporta emozioni e
tenerezza.
Che dona all'amore lo
spazio angusto ed indelebile di
qualche minuto.
In cui il rumore diventa
silenzio.
Le note di una chitarra
seduta, ormai stanca:
è il timido sottofondo
che ricorda per sempre,
che "ancora ci ami".

giovedì 28 gennaio 2016

Primavera

Tenera la giovinezza scivola,
colorata di nocciola.
Uno stelo di trifoglio
desidera un po' di frescura,
un po' di te.
Nel profumo di primavera,
il tuo sorriso e...e penso a
quando ti vidi ragazza,
vestita d'imbarazzo e curiosità.
Cambiavi la voce, i passi
morbidi sulle scale di pino,
la pelle.
Più chiara, qui.
Pigmentata solo dei profumi dell'orto,
freschi e succosi, stuzzicati qui e là
da sale e salvia.
Quel petto un po' immaturo,
un po' timido,
come sei tu
nascosta nell'intimità sola
del tuo crescere,
mostra ora la semplicità del tuo cuore,
semplice in questa cornice
pizzicata di giallo
e campagna.
Alcune comparse sul palco di inizio stagione.
Insieme.
Bella nel tuo sorriso a metà tra l'ironia
del pomeriggio e la gioia di un esame
gettato di fretta in due numeri
stretti, tra cravatte e camici.
Bella. Mescolata ai profumi di terra
e di erba, sfiorata dal ronzio, nettare
e vita comume.
Vita tra i capelli neri sciolti
spuntati da qualche raggio di sole.
Bella. La vita e i sogni intrecciati
ai tuoi piedi nudi nelle pozzanghere
di sentieri e salite.
Ora. Legati allo scatto.
Accanto a me, ora, il tuo bacio
bacia il mio e mi accorgo che
la primavera è già Donna.





lunedì 25 gennaio 2016

Il volto del cielo

Tenera, pura la tua giovinezza
di ragazza pura.
le stelle in corona
illuminano la dolcezza del
tuo viso.
delicata, appari
all'incredulità
di una fede terrena,
distante alla vista
tonda e morbida,
i profondi occhi
persi nella delicatezza
del cielo.
azzurri, come azzurro
è quel velo tenue
e docile che ricopre,
il tuo corpo. E lo
stringe. Lo stringe
la carezza di una mano
che ricerca il profumo
del tuo respirare.
Calmo, regala la certezza
della vita alla mia vita.
Il suono muto, questo tuo
sorriso, avvolto nel
dipinto di due labbra,
sottili. Serene.
Serene come quell'ultimo
sorriso che accompagna,
il nostro incontro.
Perso nell'infinità
del tempo. Circondato
dal canto di mille
preghiere.
Affido alla tenerezza,

la mia anima, figlia
del tuo amore di figlia.
L'eternità della gioia.

giovedì 21 gennaio 2016

Volo

I tuoi piccoli occhi nocciola,
una manciata di parole...
Di quelle che trovano un senso,
pur non avendolo.
Che colorano d'allegria le pareti
di una stanza.
Che lasciano traccia e ricordi nel cuore
di chi accompagna il tuo sonno
intrecciando cinque piccole dita.
Il silenzio tranquillo del tuo
respiro. Vivo, nitido in questa
notte bagnata dalla pioggia.
Ti accarezzo la punta del naso
mentre chiedi se un angelo
ancor più minuto di te, è capace di volare.
Come te, ora può volare solo
seguendo il tocco e l'intenzione
delle mie dita.
Adoro, solo, l'idea che tu potrai
spiccare il tuo volo
più lungo, quello lontano da me,
il volo che dona maturità alla
giovinezza. che tramuta un
bambino in un uomo.
Mai avrei
scelto un nome tanto dolce da
far scivolare tra due labbra.
Le tue, ogni volta che chiederanno:
e tu, come ti chiami?
Angelo:
Amo vederti crescere,
i tuoi passi allungarsi.
Una corsa, rapida, sicura.
Immagina un traguardo,
due metri scarsi: sei "mio".
Le mia braccia sotto le tue.
Quel salto verso il cielo.
Quel cielo dove sceglierai
di volare.
Libero.
In compagnia o in solitudine.







Caffé

Ho paura di
abbandonare
la sensibilità
del mio cuore
sulla soglia del tuo.
Paura di raccogliere
quei frammenti
di coraggio che
coccolano la brevità
di un "ti amo".

Ti amo mentre vedo
la tue mani umide,
lucidare un paio di
scarpe. Di quelle che
nascondono la punta
così morbida, i tuoi piedi.
Mentre vorrei sfiorarli.
Per regalarti un sorriso.
Ti amo mentre vedo
la tenerezza della tue
mani, incrociare
l'odore della terra.
La gelosia dei petali
che cadono come neve
di primavera,
e sembrano addomesticare
quel ciliegio.
solo e selvatico.
Che tanto ti piace.
Seminato di giovinezza
dalla istintiva curiosità degli
uccelli.
Ti amo.
Quando la fatica
di un risveglio
rende vulnerabile
una tazza di caffé.
Il suo profumo.
L'odore della tua pelle.
Qualche fragola
addolcisce la mia
sete. Di novità.

In questo mattino,
ho paura di dirti
"Ti amo".