lunedì 13 giugno 2016

Pomeriggio

La solitudine di una nuvola
alleggerita da uno scroscio di pioggia.
La primavera profumata di un prato,
quell'oleandro dai fiori rosa.
Ripiega i suoi rami sfiorando
una terra saziata nella sete.
Spogliata del calore di Giugno.
Pomeriggio di tarda primavera.
L'idea di un raggio di sole
accarezza gli angoli di una
pelle ancor pallida.
I vasi colorati da quelche petalo
stancati da quegli stessi colori
che sbocciano il profumo di
nuovo.
Due bambini giocano in cortile.
Vivono le loro voci allegre,
tra le mure gialle e l'odore
di animali e asfalto bagnato.
Immagino le tue dita lunghe,
le unghie colorate di verde
acqua che incrociano
due sopracciglia
disegnate tra natura e matita.
Mi manca il tuo viso irregolare,
quelle note color nocciola
che attraversano i tuoi occhi.
Che ballano tra sorrisi e lacrime.
Che inseguono la polarità
di un umore ballerino.
Quel silenzio introverso
che non mi parla.
Mi manchi.
Ti desidero. e penso. penso che
ti bacerei. bacerei le tue mani.
accarezzerei le tue ciglia.
le disegnerei a matita.
come ora il tuo corpo.
nell'immaginazione di un
pomeriggio.
Solitario nella mia
vaga realtà.


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